La domanda che qui si deve porre è: sappiamo dare tempo, attenzione ed energie all’ascolto di chi soffre? La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una parabola che, secondo il mio povero parere, oggi è pericolosa: pericolosa, perché più volte l’ho sentita commentare in un modo che, anziché spingere i cristiani a conversione, pare confermarli nel loro attuale comportamento tra … Eccoli dunque presentarsi tutti davanti a lui. Mt 24,48; 25,5) – il padrone ritorna e chiede conto della fiducia da lui riposta nei suoi servi, i quali devono mostrare la loro capacità di essere responsabili, in grado cioè di rispondere della fiducia ricevuta. A ciascuno il padrone da in funzione della sua capacità, e il suo dono è anche un compito: custodire e far fruttificare. Dunque davanti a Dio nel giorno del giudizio compariranno due tipi di persone: chi ha ricevuto e ha fatto fruttificare il dono,chi lo ha ricevuto e non ha fatto niente. Il giusto sentimento L’ideale sarebbe quindi avere una buona padronanza di sé, ossia la “Dopo molto tempo” – allusione al ritardo della parusia, della venuta gloriosa del Signore (cf. Inonda d'amore dove lui, con la furia del vento, ha inondato la terra e sradicato tutto ciò che ha incontrato.Avete dimenticato che l'amore del Signore va guadagnato, con preghiera forte e vera. Anche così la parabola sarebbe buona notizia! Basti pensare alla moglie di Giobbe che ha davanti il marito ridotto a un rudere, colpito da una «piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo» (2,8). Questo episodio mi ha fatto capire che ciò che fa la vera differenza davanti al dolore è come ciascuno di noi ci arriva, che esperienza ha alle spalle per reagire in un modo o in un altro. Ovvero la propria umanità. Si tratta cioè di recuperare l’energia vitale nascosta nella collera. Colui che aveva ricevuto cinque talenti si è mostrato operoso, intraprendente, capace di rischiare, si è impegnato affinché i doni ricevuti non fossero diminuiti, sprecati o inutilizzati; per questo, all’atto di consegnare al padrone dieci talenti, riceve da lui l’elogio: “Bene, servo buono e fedele, … entra nella gioia del tuo Signore”. Benja-min Franklin affermò molto pre-cisamente: «La collera non è mai senza ragione, ma raramente ne ha una buona». Adesso è al manicomio giudiziario di Bologna. È santa la collera che tende alla purificazione del cuore: si tratta, secondo la tradizione ascetica cristiana, di rivolgere la collera contro ciò che Satana ha seminato nel cuore umano. E il padrone, al quale più del denaro importava che quel servo avesse una vera immagine di lui, gli disse: “Bene, servo buono e fedele, anche se non hai niente, entra pure tu nella gioia del tuo padrone, perché hai avuto fiducia in me”. Così rende al padrone ciò che è suo e non ruba, non fa peccato… Ma ecco che il Signore va in collera e gli risponde: “Sei un servo malvagio (ponerós) e pigro (oknerós). È santa la collera che tiene in contatto con Dio o con l’altro uomo. Ascoltare non è prestare l’orecchio, è farsi condurre dalla parola dell’altro là dove la parola conduce. Lei disse: “Io non posso non bestemmiare”. È santa la collera che si dà un limite: “Adiratevi, ma non peccate. Egli non è più tra di noi, sulla terra, è come partito per un viaggio e ha affidato ai suoi servi, ai suoi discepoli un compito: moltiplicare i doni da lui fatti a ciascuno. La parabola non conferma neppure “l’attivismo pastorale” di cui sono preda molte comunità cristiane, molti “operatori pastorali” che non sanno leggere la sterilità di tutto il loro darsi da fare, ma chiede alla comunità cristiana consapevolezza, responsabilità, laboriosità, audacia e soprattutto creatività. Se siete soggetti alla collera, in coppia, con un poco di onestà verso voi stessi e il vostro coniuge finirete sempre per disinnescare le vostre proprie incoerenze. La collera di Giobbe esprime la sua volontà di non fare a meno di Dio, di non staccarsi da lui; essa lo mette in un rapporto di opposizione talmente personale con Dio che non può certo accontentarsi di spiegazioni di seconda mano. Per questo sei stato pigro, inaffidabile, non hai avuto né il cuore né la capacità di operare secondo la fiducia che ti avevo accordato. Avendo questa immagine in sé, ha scelto di non correre rischi: ha messo al sicuro, sotto terra, il denaro ricevuto, e ora lo restituisce tale e quale. È santa la collera che non ha in se stessa il proprio fine, ma tende a ritrovare la pienezza della relazione con l’altro. Che la crisi vi prende di mira ingiustamente? Il bravo ebreo era abituato a leggere nella Scrittura parole su come ascoltare e custodire, e 23): essi «sederanno sui dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele» (Mt 19,28). Parrocchie SS. Gesù aveva già predetto che saranno giorni di vendetta dove si compierà tutto quello che è stato scritto (Luca 21,22). Malvagio perché hai obbedito all’immagine perversa del Signore che ti sei fatta, e così hai vissuto un rapporto di amore servile, di amore ‘costretto’. La donna non riesce più a trattenersi e con ironia gli grida: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? 21 «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». È santa la collera che tende alla purificazione del cuore: si tratta, secondo la tradizione ascetica cristiana, di rivolgere la collera contro ciò che Satana ha seminato nel cuore umano. lo, giovanissimo prete, ho detto qualche parola di incitamento al bene, generica. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Tanti anni fa, in un raduno con i miei studenti della scuola dove insegnavo religione, uno di loro è arrivato molto arrabbiato perché uno dei suoi amici aveva avuto un incidente stradale. “Come mai Dio permette il male?” sbotto appena finito di raccontare dell’incidente. Scrive Agostino: «Nella nostra dottrina si chiede all’anima credente non se va in collera, ma perché; non se è triste, ma da dove viene la sua tristezza; non se ha paura, ma qual è l’oggetto della sua paura» (De civitate Dei IX,5). 25 Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo». So però che tu sei buono e comprendi la mia disgrazia. In questa pagina puoi seguire la Via Crucis in diretta streaming delle ore 8.30 e delle ore 18.00 del 20 marzo 2020 leggendo i testi. Non hai fatto neanche lo sforzo di mettere il talento in banca, dove sarebbe stato fruttuoso, dandomi interessi. XXXIII domenica del tempo Ordinario A Commento al Vangelo di ENZO BIANCHI Mt 25,14-30. Questa verità, che si annuncia nel volto di pietra del depresso, tace per non confondersi con tutte le altre parole (Galimberti). La collera, infatti è rivelatrice di nostre vulnerabilità: essa ci consente di conoscerci. È santa la collera che si scaglia contro immagini colpevolizzanti o distorte di Dio e che rompe con sistemi ideologici o religiosi che contraddicono l’umano, come fa Giobbe che rifiuta il principio della retribuzione. Dunque forse sarebbe meglio non leggere questo testo, piuttosto che leggerlo male…. Quest’ultima espressione ci porta a considerare le modalità di terapia, o meglio, di buon uso della collera. Il loro combattimento di retroguardia fa affondare il battello che vorrebbero salvare. Ho iniziato a rispondergli che la vera sfida non era che capitassero queste cose, ma come noi arrivavamo a questi fatti. La signora non si mosse, e dopo un po’ di secondi disse lentamente: “Ha ragione”. In tutti egli ha messo la sua fiducia senza limiti, confidando loro i suoi beni. ), le ho detto: “Senta, adesso si alzi, si sieda lì davanti, guardi quel crocefisso: se ha da dire qualcosa, glielo dica”. “L’ira è crudele e la collera impetuosa” (Proverbi 27:4) EGLI AGIRÁ PER TE; NOTIZIE PER IL TIEPIDO; AUTOSUFFICENZA; UN TESORO PARTICOLARE “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso” (Matteo 16:24) “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come a Meriba” Salmo 95:8; PIENI DI SPERANZA Per questi due servi la ricompensa è proporzionalmente uguale, anche se le somme affidate erano diverse, perché entrambi hanno agito secondo le loro capacità. This is another way of dealing with anger. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Così mi sono trovata improvvisamente sola.” La chiesa era tutta nuda e spoglia, ma aveva un grande crocifisso dietro l’altare: e io, dopo qualche momento di silenzio (perché, che cosa si può dire di fronte a simili situazioni? E sappiamo ascoltare la sofferenza profonda che è in noi, premessa indispensabile per porci sempre più attentamente in ascolto della sofferenza dell’altro? Avevo due figli. E santa la collera che non si arroga il diritto di fare vendetta dando così il via a una spirale di violenze e ritorsioni senza fine. Avere alle spalle una storia di rapporto con Dio ci consente di guardare tutto, perfino il male, con la Sua presenza negli occhi, senza fuggire e senza soccombere alla recriminazione. La collera in noi è una potenza che non è possibile negare o combattere direttamente. Leggiamo allora con intelligenza questa parabola la cui prospettiva – lo ripeto – non è economica né finanziaria; essa non è un invito all’attivismo ma alla vigilanza che resta in attesa, non contenta del presente ma tutta protesa verso la venuta del Signore. Una domanda si presenta continuamente all’animo del malato: «Perché? Occorre utilizzarla affinché diventi una forza al nostro servizio, altrimenti sarà la collera stessa a dominarci. Viene infine colui che aveva ricevuto un solo talento, il quale mette subito le mani avanti, manifestando il pensiero che lo ha paralizzato: “Da quando mi hai dato il talento, io sapevo che sei un uomo duro, esigente, arbitrario, che fa ciò che vuole, raccogliendo anche dove non ha seminato”. E una volta che la crisi è passata, ecco che le persone, che nel momento dell’anarchia e della rottura erano pronte a cambiamenti inauditi, non solo non ne accettano più alcuno, ma difendono con le unghie o a colpi di cannone ogni millimetro di terreno, ogni privilegio … Che dite? Il Figlio di Dio non è venuto per distruggere la sofferenza, ma per soffrire con noi. 23 «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». Cercate di separare i fatti dalle vostre opinioni, riflettete bene. 19 novembre 2017XXXIII domenica del tempo Ordinariodi ENZO BIANCHI. Un uomo, ad esempio, pecca per collera e tu lo riprendi con odio; ma tra la collera e l'odio c'è la stessa differenza che esiste tra la pagliuzza e la trave. Una brutalità che purtroppo spesso si ripete in certe famiglie ove tutto sembra andar male e la tentazione di incolpare l’altro diventa forte. Non sprecate le crisi! “Lui ha seminato, altri hanno mietuto.” Recenti test genetici, hanno confermato che Concord ha ⅓ di parentela Vitis vinifera (tuttavia, Concord ha molto più Lambrusco nelle sue caratteristiche vinifere). 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Rischio della collera è quello di condurmi a troncare la relazione con la persona con cui sono adirato: non esprimo la collera, ma faccio come se l’altro non esistesse più, ne faccio un lutto anticipato. In questi termini la nonviolenza diventa, come avevano predetto i grandi maestri del passato, non solo un'alternativa morale alla cultura di guerra che ha seminato morte e distruzione nel '900, ma l'unica prassi politica capace di confrontarsi attivamente con le sfide che il mondo moderno pone. Il filo conduttore della celebrazione sarà la figura di Giobbe. 20 Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». Scrive Agostino: “Nella nostra dottrina si chiede all’anima credente non se va in collera, ma perché, non se è triste, ma da dove viene la sua tristezza, non se ha paura, ma qual è l’oggetto della sua paura” (De civitate Dei IX,5). Non ti porto nulla, ma so che sei misericordioso”. Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. In Concord puoi visitare la Old Manse, una canonica storica (famosa per le sue associazioni storiche e letterarie americane). Non tramonti il sole sopra la vostra ira” (Ef 4,26). Perché non hai pensato di reagire con tua mamma come avresti fatto con l’estraneo? Vi scongiuro, fate attenzione alla crisi, non sprecatela. Copyright © Monastero di Bose - via Bose 1, Magnano (BI) - 13887 - Italia - C.F. In verità questa parabola non è un’esaltazione, un applauso all’efficienza, non è un’apologia di chi sa guadagnare profitti, non è un inno alla meritocrazia, ma è una vera e propria contestazione verso il cristiano che sovente è tiepido, senza iniziativa, contento di quello che fa e opera, pauroso di fronte al cambiamento richiesto da nuove sfide o dalle mutate condizioni culturali della società. A tutti costoro Cristo si impegna ad offrire la sua gioia e la sua pace perfetta (vv. Ed è santa la collera che mi separa da situazioni di violenza subita che rischierebbero di trascinarmi nella confusione e nell’informe e che mi separa da persone che mi manipolano e mi usano. Non la quantità del fare, delle opere, né il guadagnare proseliti rendono cristiana una comunità, ma la sua obbedienza alla parola del Signore che la spinge verso nuove frontiere, verso nuovi lidi, su strade non percorse, lungo le quali la bussola che orienta il cammino è solo il Vangelo, unito al grido degli uomini e delle donne di oggi quando balbettano: “Vogliamo vedere Gesù!” (Gv 12,21). ... Al momento stabilito la Collera di Dio si abbatterà sui Suoi nemici. 26 Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 29 Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Che cosa ci consente di guardare tutto, anche il male, anche quello che non capiamo, anche quello che ci fa paura, anche quello che vacilla quando la terra trema per il terremoto? A questa terribile domanda, la più antica dell’Umanità, alla quale Giobbe ha dato la sua forma quasi ufficiale e liturgica, solo Dio, direttamente interpellato e chiamato in causa, era in grado di rispondere, e la questione era talmente enorme che il Verbo solo poteva affrontarla, fornendo non una spiegazione ma una presenza, secondo queste parole del Vangelo: “Io non sono venuto a spiegare, a dissipare i dubbi con una spiegazione, ma a riempire, o meglio, a rimpiazzare con la mia presenza il bisogno stesso della spiegazione”. Redentore e Santi Magi - 2021 - Tema di, Parrocchie SS. Ma a me piacerebbe che la parabola si concludesse altrimenti: così sarebbe più chiaro il cuore del padrone, mentre il cuore del discepolo sarebbe quello che il padrone desidera. “La sberla è materialmente la stessa, perché allora hai risposto diversamente? Così la collera diventa fattore importante di purificazione del cuore in quanto mobilita tutte le energie della persona nella lotta contro il Tentatore. “La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.” 27 Allora i servi andarono dal … Di nuovo, è questione di vita, di “scegliere la vita” (cf. La vita è un dono che non va assolutamente sprecato, ignorato o dissipato. Ascoltare è atto che umanizza l’uomo e che suscita l’umanità dell’altro. Nel luogo indicato da quel silenzio è dato reperire, per chi ha uno sguardo forte e osa guardare in faccia il dolore, la verità avvertita dal nostro cuore e sepolta dalle nostre parole. Redentore e Santi Magi in Legnano, Guarda la registrazione della Via Crucis delle ore 8.30, Celebrazione penitenziale con l’Arcivescovo – 17 dicembre 2020, S. Messa in diretta – II dopo l’Epifania – 16 e 17 gennaio 2021, Autocertificazioni per la partecipazioni alle celebrazioni, Avvento 2020 – Adulti – “Un imbarazzante desiderio d’eternità”. Uno è impazzito per la morte del padre e, impazzito, ha ucciso il fratello. È lì, simile a un rottame umano, mentre si gratta con un coccio, immerso nella cenere e nella sporcizia. Dt 30,19). Nato a Boston nel 1706, Benjamin Franklin fu uno scienziato, un politico e uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti. Questo è un altro modo di affrontare la collera. Maledici Dio e poi crepa!» (2,9). Oso dunque proporre questa conclusione “apocrifa”: Venne il terzo servo, al quale il padrone aveva confidato un solo talento, e gli disse: “Signore, io ho guadagnato un solo talento, raddoppiando ciò che mi hai consegnato, ma durante il viaggio ho perso tutto il denaro. La vita è un dono che non va assolutamente sprecato, ignorato o dissipato. bene che ha seminato, con la gioia che ha accompagnato la costruzione di un mondo migliore, con i frutti estratti dai germogli piantati da Dio (i talenti). La crisi è disordine, movimento, fluidità, rottura, e proprio per questo essa può sciogliere ciò che era legato, liberare ciò che era imprigionato. Dipende sempre da noi essere deboli oppure forti.” Omraam Mikhaël Aïvanhov 26 Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 25 Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Con queste sue parole (“dalle tue parole ti giudico”, si legge nel testo parallelo di Lc 19,22) il servo confessa di essersi fabbricato un’immagine distorta del Signore, un’immagine plasmata dalla sua paura e dalla sua incapacità di avere fiducia nell’altro: egli considera il padrone come qualcuno che gli fa paura, che chiede una scrupolosa osservanza di ciò che ordina, che agisce in modo arbitrario. La parabola enfatizza la severità e il giudizio del padrone, uomo duro che miete anche dove non ha seminato, per sottolineare la ricchezza e la potenza del dono affidato, e dunque, la responsabilità di chi lo riceve nel farlo fruttificare. ... Dio sulla terra ha seminato per purificarvi e donarvi la gioia nel cuore e portarvi verso l'Amore, Gesù il Redentore. Ascoltare è far nascere, dare soggettività, permettere all’uomo di realizzare il proprio nome e il proprio volto. Mi ha sorpreso come lui avesse colto la questione: “Le chiederei perché”. 24 Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 26 Il padrone gli rispose : « Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso ; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Giobbe lo esprime con un’immagine incisiva: «Il mio alito è ripugnante per mia moglie e faccio schifo persino ai figli del mio grembo» (19,17). Lo stesso avviene per il secondo servo, anche lui in grado di raddoppiare i talenti ricevuti. Ecco dunque la lode per chi rischia e il biasimo per chi si accontenta di ciò che ha, rinchiudendosi nel suo “io minimo”. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. I servi fedeli entreranno nella gioia del Signore; chi invece è stato “buono a nulla” (achreîos) sarà spogliato anche dei meriti che pensava di poter vantare! “lo gliene darei due in risposta!”. Fino a dove arriva la realtà e dove partono i vostri pensieri, le vostre proiezioni e o le vostre emozioni? Purtroppo – dobbiamo constatarlo – per alcuni la vita non ha alcun valore: non la vivono, anzi la sprecano e la sciupano “fino a farne una stucchevole estranea” (Konstantinos Kavafis), e così si lasciano vivere. collera fosse sempre «misurata e appropriata»: il problema, infatti, sta nel fatto che essa molto spesso sfugge al nostro controllo. La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo, che dà came e sangue ai concetti – un realismo inaudito. ... La Resistenza e la Fede dei Santi consistono quindi oggi nel restituire alla Bestia ciò che essa ha seminato. 21. 38 Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. Spetta dunque ai servi non tradire la grande fiducia del padrone e operare una sapiente gestione dei beni, non di loro proprietà ma del padrone, il quale al suo ritorno darà loro la ricompensa. Matteo 13, 24-43: 24 In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «II regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Dopo aver seminato il panico nella clinica veterinaria dove la bestiola si trovava ricoverata, il tunisino ha creato disordini anche in ospedale, minacciando … È santa la collera che non ha in se stessa il proprio fine, ma tende a ritrovare la pienezza della relazione con l’altro. Nor is the wrath of the last judgment believed any longer to be brought upon the heathen solely as such. La prova talvolta non unisce, ma divide; la compassione lascia il passo alla recriminazione; la misericordia si deforma in lamentela e persino in disprezzo. Sono famose le sue ricerche scientifiche, che comprendono molti studi sull'energia elettrica, sulla matematica e sulla cartografia. Così la collera diventa fattore importante di purifica zio ne del cuore in quanto mobilita tutte le energie della persona nella lotta contro il Tentatore. Subito 16 colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. A partire dal 1732, con la prima edizione dell’Almanacco del Povero Riccardo (Poor Richard’s Almanack), Benjamin Franklin divenne il primo aforista nato e cresciuto negli Stati Uniti. Perché devo soffrire?». Per farmi capire, gli ho chiesto: “Se nel cammino di ritorno a casa uno sconosciuto ti desse una sberla, come reagiresti?”. Né è la collera del giudizio creduto di essere più portato alla heathen esclusivamente come tali. Aretha Franklin ha annunciato il suo ritiro dalle scene musicali, per quanto parziale. a ciascuno. La ragione è owia: il rapporto che tu hai da anni con tua mamma. Questo servo non ha fatto il male; peggio ancora, non ha fatto niente! Iscriviti al canale Youtube per ricevere le notifiche dei video pubblicati! 30 E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti». Perché a me? Ben gestite, le crisi sono dei doni del cielo. 37 Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. : 90031080022 - IP 212.224.76.252. È la rottura della relazione e degli stessi affetti. Secondo Ireneo di Lione è la vita accordata da Dio a ogni persona. Sì, lo sappiamo: è più facile seppellire i doni che Dio ci ha dato, piuttosto che condividerli; è più facile conservare le posizioni, i tesori del passato, che andarne a scoprire di nuovi; è più facile diffidare dell’altro che ci ha fatto del bene, piuttosto che rispondere consapevolmente, nella libertà e per amore. Se poi, invece della parola, c’è il silenzio dell’altro, allora ci si fa guidare da quel silenzio. 29 Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. Questo agire di Dio acquista ora la sua forma drammatica nel fatto che, in Gesù Cristo, Dio stesso insegue la “pecorella smarrita”, l’umanità sofferente e perduta. Già nell’Antico Testamento la novità biblica non consiste semplicemente in nozioni astratte, ma nell’agire imprevedibile e in certo senso inaudito di Dio. Apro il portellino del confessionale e una signora – molto dignitosa nel modo in cui parlava -, dopo un po’ di silenzio, mi disse: “Padre, io bestemmio”. Non hai avuto cura del mio bene affidato a te”. Secondo altri padri orientali, i talenti sono le parole del Signore affidate ai discepoli perché le custodiscano, certo, ma soprattutto le rendano fruttuose nella loro vita, le mettano in pratica fino a seminarle copiosamente nella terra che è il mondo. La certezza che lei ti vuol bene ti impedisce di ripagarla con la stessa moneta e ti fa sorgere invece la domanda: perché?”. La cantautrice americana classe 1942 ha scelto un timido giovedì di febbraio per dare la notizia che non avremmo mai voluto ricevere da lei, che comunque tour e dischi, negli ultimi anni, ce li ha … È santa la collera che si accende di fronte all’ingiustizia, all’oppressione, alla violenza perpetrata dai prepotenti. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una parabola che, secondo il mio povero parere, oggi è pericolosa: pericolosa, perché più volte l’ho sentita commentare in un modo che, anziché spingere i cristiani a conversione, pare confermarli nel loro attuale comportamento tra gli altri uomini e donne, nel mondo e nella chiesa. 22 Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». 36 Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». E santa la collera che non si arroga il diritto di fare vendetta dando così il via a una spirale di violenze e ritorsioni senza fine. Quando insorge una crisi, spesso gli interessati, invece di cercare di trarne vantaggio, si danno da fare per chiudere le falle che si erano aperte, per riparare ciò che non può essere riparato, per riformare la superficie e non il fondo. La zizzania sono i figli del Maligno 39 e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. “Mi è morto il marito due anni fa. Essa è il vostro tesoro, è la vostra possibilità, è l’avvenire del mondo. 28 Luglio 2018 – Sabato, XVI del Tempo Ordinario – (Ger 7,1-11; Sal 83[84]; Mt 13,24-30) – I Lettura: Il re Giosìa tentò una riforma distruggendo tutti i pali sacri e uccidendo i sacerdoti dei culti idolatrici.Bandì il culto nazionale assiro dal tempio che i suoi predecessori, vassalli dell’Assiria, avevano dovuto introdurre. Eppure si vive una volta sola e il farlo con consapevolezza e responsabilità è decisivo al fine di salvare una vita o perderla! Al di là dell’immagine dei talenti, che cos’è questo dono, in definitiva? Beh, qui non era più necessario essere vecchio prete; bastava essere giovane uomo per dire: “No, adesso esagera”. La collera, infatti è rivelatrice di nostre vulnerabilità: essa ci consente di conoscerci. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «14 Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. Ascoltare significa dare la parola, dare tempo e spazio all’altro, accoglierlo anche in ciò che egli rifiuta di sé, dargli diritto di essere chi lui è e di sentire ciò che sente e fornirgli la possibilità di esprimerlo. L'odio è una collera inveterata che, con il tempo, ha assunto dimensioni tali da meritare, appunto, il nome di trave. “E se quando arrivi a casa la sberla te la dà tua mamma?”. Nella parabola, a due servi il Signore ha lasciato molto, una somma cospicua – cinque lingotti di argento a uno, due a un altro –, affinché la facciano fruttificare; a un terzo servo ha lasciato un solo lingotto, che comunque non è poco.

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