Divisione Stampa Nazionale — GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. - P.Iva 00906801006. Assaro ha detto che intende cessare la sua attività. GELA. Questo la porta a essere una mafia che cerca di mettere le mani in ogni attività illegale, al fine di trarne i maggiori guadagni possibili. Secondo il collaboratore di giustizia Leonardo Messina, nella metà degli anni ottanta numerosi mafiosi della provincia di Caltanissetta, che erano stati legati al boss Giuseppe Di Cristina - ucciso dai corleonesi nel 1978 - e "messi fuori confidenza", cioè espulsi dalle loro cosche, organizzarono dei propri gruppi criminali, assoldando specialmente bande di microcriminalità minorile e malavitosi comuni[1]:.mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}, «Le "stidde" sono un'espressione di Cosa nostra. Si conoscono tra di loro, sono gli uomini d'onore, buttati fuori, che combattono Cosa nostra; è la stessa mafia e non un'altra organizzazione che viene da fuori[2]». Quelli di Di Cristina hanno creato il congiungimento di tutte le "stidde". Il gruppo, creato e guidato da Giuseppe Alferi, 50 anni, attualmente detenuto a Catanzaro, controllava estorsioni,… Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 dic 2020 alle 11:01. Essi sono: "Indigente" riciclava soldi cosche - Cronaca - Tgcom24, CAPITOLO VI: dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - Tribunale di Gela, Interrogatorio del collaboratore di giustizia Antonino Calderone, COLPO ALLA MAFIA PARALLELA TRA LA SICILIA E LA GERMANIA - Repubblica.it, La faida dei bravi ragazzi a Gela la mafia è in guerra - Repubblica.it, BATTAGLIA DI MAFIA A GELA È STRAGE - Repubblica.it, Stidda contro mafia a Gela e Niscemi - 8 arresti per la guerra degli anni '90, Mafia: faida con la “stidda” nel nisseno, 8 arresti, PORTO EMPEDOCLE UNA NUOVA STRAGE TRE BOSS UCCISI - Repubblica.it, Fare il proprio dovere per lo Stato significa essere un eroe, «Strage di San Basilio»: presi i 5 uomini del commando. Gela. Altra attività tipica è il tradizionale pizzo mafioso, che inibisce gravemente lo sviluppo economico e sociale del territorio, diffuso nelle zone dove opera l'attività criminale della Stidda, specialmente nel nisseno (Gela) e nel ragusano (Vittoria). Cellule della Stidda sono rintracciabili anche all'estero, come in Germania, segnale di come questa organizzazione criminale si stia evolvendo e rafforzando. Gaetano Giordano, due anni fa, insieme a qualche altro negoziante, aveva cacciato i piciotti che gli chiedevano il pizzo per le due profumiere, una sul corso principale, l' altra nel quartiere di Capo Soprano. Negli ultimi anni le indagini hanno dimostrato la crescente evoluzione di questa mafia, soprattutto al Nord. Tandurella, nato a Gela il 5 agosto del 1970, faceva parte dlla Famiglia 'Ianni-Cavallo' con compiti di killer, per la sua pericilosita' era stato inserito dal ministero dell'Interno nel piano interforze per la cattura dei 500 latitanti piu' pericolosi. mafia: operazione ''bronx 2'' a gela Roma 7 ott -(Adnkronos)- Con un blitz compiuto stanotte a Gela, nel bergamasco e a Viterbo, i Carabinieri hanno smantellato le cosche mafiose di Gela facenti capo a Giuseppe Madonia ed alle famiglie Ianni'-Cavallo-Lauretta, dedite principalmente alle estorsioni nei confronti di commercianti. Un delitto che, a giudizio degli stessi investigatori, rappresenta una gravissima escalation nell' offensiva mafiosa a Gela. Le indagini nell'Italia settentrionale hanno confermato che oltre alle attività tradizionali, la Stidda si occupa anche di organizzare bande di rapinatori e di altre attività. I killer, in due, erano appostati per l' agguato. A questo punto hanno aggregato a loro Ravanusa, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Enna ed altri paesi creando una corrente. Gela, confisca di beni per un milione di euro ad esponente del clan mafioso "Emmanuello" 28 Marzo 2019 | "CAVALLO DI RITORNO" Furti di bicicletta ed estorsioni a Gela, un pregiudicato in manette I Carabinieri di Gela avevano fatto scattare le manette per uno del gruppetto, Carmelo Ivano Rapisarda. La mappa del pizzo Con il brogliaggio del clan Madonia era stata messa a punto la mappa dei clan e dei pagamenti: un giro da 200 milioni al mese, con "versamenti" che andavano dalle 200 mila ai dieci milioni al mese. Seguendo l'esempio di altre mafie tradizionali (come la 'ndrangheta), le cellule di matrice stiddara -prevalentemente di origine gelese - si sono da tempo stabilite nel centro-nord del Paese ed hanno instaurato nei nuovi territori un rapporto diverso dal passato:non aggressivo e predatorio, ma di tipo collussivo e corruttivo. E da quel momento poi, Giordano non aveva più versato una lira agli esattori del pizzo. Un colpo terribile per gli uomini di Piddu Madonia ma anche per quelli delle famiglie Cavallo, Iannì, Iozzia, Argenti, Emmanuello. Il commerciante aveva presentato denuncia contro tre mafiosi del clan Iannì-Cavallo. Nelle campagne di Gela comunque è scattata una grande battuta, con elicotteri e cani poliziotto, perché una sesta persona sarebbe riuscita a … Alcuni proiettili hanno spaccato invece il parabrezza, un altro ha colpito Massimo che, probabilmente, non era un bersaglio per i killer. Mafia, dopo 20 anni revocato 41 bis a ex capo della stidda. Erano a bordo di un vespino bianco, si sono avvicinati alla Panda che si era fermata. Inoltre, la Stidda si interessa in primo luogo di attività commerciali come lo spaccio di droga (nisseno, agrigentino), anche se non mancano tentativi, peraltro spesso riusciti, di infiltrazione nella classe dirigente locale. 204 likes. Rispetto a Cosa Nostra, la Stidda è molto più debole, meno strutturata, alquanto frammentaria, ma anche radicata, specie in alcune zone dove Cosa Nostra è tradizionalmente più debole. Scopri il nostro Mondo, quello che facciamo e quello che siamo! In azione almeno seicento agenti tra Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Germania. I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela continuano senza sosta ed a tappeto le attività di controllo e presidio del territorio per il contrasto all’annoso problema dell’abbandono di rifiuti.Ieri sera, i militari della Sezione Radiomobile, nei consueti controlli preventivi sul territorio di competenza, hanno intercettato a Settefarine un autocarro che trasportava vari rifiuti ferrosi. I carabinieri di Gela avevano fatto scattare le manette per uno del gruppetto, Carmelo Ivano Rapisarda, detto "Ivano pistola", vent' anni, uno dei ragazzi terribili della città-mattatoio. I carabinieri di Gela avevano fatto scattare le manette per uno del gruppetto, Carmelo Ivano Rapisarda, detto "Ivano pistola", vent' anni, uno dei ragazzi terribili della città-mattatoio. Per questo, nell' agosto del 91, gli avevano incendiato il negozio, appiccato un incendio alla profumeria nel centro della città. Gela, confisca di beni per un milione di euro ad esponente del clan mafioso "Emmanuello" 28 Marzo 2019 | "CAVALLO DI RITORNO" Furti di bicicletta ed estorsioni a Gela, un pregiudicato in manette GELA - Un tratto di circa 10 metri del pontile sbarcatoio a Gela, in provincia di Caltanissetta, è crollato stamani. Uno di questi paesi è Riesi, centro storico per Cosa nostra. Nel 1999 un gruppo di fuoco mafioso eseguì a Vittoria, in provincia di Ragusa, la cosiddetta «strage di San Basilio», avvenuta nel bar di un'area di servizio, in cui furono uccisi tre esponenti della Stidda di Vittoria, su ordine della cosca Emmanuello di Gela, che voleva eliminare i temibili alleati degli stiddari gelesi ed intendeva estendere attività criminali in quel territorio, dove la presenza di Cosa Nostra è tradizionalmente assente[13]. Gela, mani su movida e droga: sedici arresti contro clan Emmanuello. Si è creato un gruppo dietro Di Cristina ed un gruppo dietro ai corleonesi. GELA – Preso reggente clan Emmanuello [FOTO][VIDEO] 22 Giugno 2016 21 Marzo 2017 Nicolò Giangreco 0 commenti 16 arresti , Cosa nostra , Gela Post Views: 67 Clan del Cavallo (@ilclandelcavallo) • Instagram photos and videos 2,143 Followers, 1 Following, 23 Posts - See Instagram photos and videos from Clan del Cavallo (@ilclandelcavallo) Il clan del Cavallo added 20 new photos to the album: tv oglio bene . Nel 1987 a Gela iniziò un violento conflitto tra la banda stiddara capeggiata dall'ex pastore Salvatore Iocolano e i gruppi mafiosi appoggiati al boss latitante Giuseppe "Piddu" Madonia (rappresentante mafioso della provincia di Caltanissetta): sempre il collaboratore Leonardo Messina dichiarò che «prima Niscemi e Gela erano un'unica famiglia perché c'erano pochi uomini d'onore. Condanna a morte Come Libero Grassi. Il termine stidda in lingua siciliana significa "stella". A conferma di ciò, agli inizi di ottobre del 2019 una imponente operazione antimafia (c. d. "operazione Leonessa") coordinata dalla D. D. A. di Caltanissetta ha permesso di riscontrare l'esistenza di una cellula stiddara gelese a Brescia. Il commerciante aveva presentato denuncia contro tre mafiosi del clan Iannì-Cavallo. Giordano aveva abbassato la saracinesca verso le 20.30. E’ stata denominata “Falco” l’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con gli agenti del commissariato di Gela, che ha permesso agli inquirenti di arrestare il nuovo reggente di Cosa nostra di Gela, Gianluca Pellegrino, appartenente al clan Emmanuello e di sgominare un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Gela, blitz contro il clan Rinzivillo. Si è affermato un principio di mutua assistenza tra i membri della stessa cellula criminale e tra clan alleati o amici, non più singole cosche prive di collegamento, ma gruppi saldamente legati e consorziati. Quando sono arrivati i carabinieri, il commerciante era già morto. Era salito sulla sua Panda, accanto si era seduto il figlio Massimo. Tuttavia, se la frammentarietà di tale organizzazione da un lato previene la comparsa di zone off-limits per lo Stato, dall'altro permette una certa diffusione a macchia di leopardo nel territorio. Come Giovanni Panunzio. Attualmente, fatta eccezione per Palermo, esiste una cellula della Stidda nelle province della Sicilia centrale e orientale e anche in alcune regioni del nord. Ieri sera la sentenza di morte è stato eseguita: è il primo commerciante ucciso a Gela, il racket ha alzato il tiro anche qui. Gela, in carcere componenti famiglia Cavallo (ANSA) - GELA (CALTANISSETTA), 13 OTT - Arrestate dalla polizia a Gela in un'operazione antiusura 4 persone componenti della famiglia mafiosa dei Cavallo. Stavano, insomma, seguendo l' esempio di Gaetano Giordano, il primo che a Gela si era rivolto alle forze di polizia per spezzare la legge del racket. Prima la "stidda" non aveva agganci con tutti, mentre i riesani sapevano cosa vuol dire e quanti uomini d'onore nei paesi erano messi fuori confidenza. L'operazione, che ha coinvolto più di 100 arrestati, è la chiara dimostrazione della mutazione genetica di questa mafia, dal momento che nei territori settentrionali non erano emerse particolari attività intimidatorie. Il 21 settembre 1990 il giudice Rosario Livatino venne ucciso lungo la strada statale Caltanissetta-Agrigento da alcuni stiddari di Canicattì e Palma di Montechiaro: il delitto venne compiuto per vendicare la severità delle sentenze del giudice e per lanciare un segnale di potenza militare verso Cosa nostra[12]. Son tre le spiegazioni possibili: L'organizzazione ha la capacità di evolversi e di cambiare le regole, la struttura interna e i rapporti tra le varie cosche. Con un elemento in più, quello della spietatezza delle azioni, che diventa decisivo nello sviluppo rapido delle carriere e nell'affermazione di giovani emergenti. Nel 1987 a Gela iniziò un violento conflitto tra la banda stiddara capeggiata dall'ex pastore Salvatore Iocolano e i gruppi mafiosi appoggiati al boss latitante Giuseppe "Piddu" Madonia (rappresentante mafioso della provincia di Caltanissetta): sempre il collaboratore Leonardo Messina dichiarò che «prima Niscemi e Gela erano un'unica famiglia perché c'erano pochi uomini d'onore. Uno dei … Oggi, la Stidda e tutti i gruppi che la compongono si strutturano secondo uno schema ben definito al cui apice c'è la figura del capo. Sono Giuseppina Ciaramella, 42 anni, i figli Giuseppe e Lorena Cavallo, di 18 e 20 anni, e il genero, Leonardo Caruso, 24 anni. Una decina i colpi esplosi, calibro 9 corto, che hanno centrato in pieno il commerciante. Le manette sono scattate per tre donne e tre uomini. Un altro del gruppo, Crocifisso Cavallo, 47 anni, era riuscito a fuggire ma è stato catturato poco dopo: è accusato di favoreggiamento e detenzione illegale di armi. Il mese scorso un altro commerciante Francesco Assaro, 59 anni, titolare di un negozio di articolipubblicitari, era stato ferito in un agguato. Clan Agesci Gela 4. Tra le accuse anche quella di alterare le armi giocattolo per renderle atte a sparare droga, prostituzione, furti con cavallo di ritorno E sono proprio i rumeni a loro disposizione che fanno da “vedette” sul territorio: mentre pascolano gli ovini controllano la zona (nel più classico manuale dei clan mafiosi), verificano che nessuno provi a ribellarsi, decidono da chi effettuare i furti. Caltanissetta, 15 gen. - Un'organizzazione criminale considerata vicina a Cosa nostra ma capeggiata da una sorta di battitore libero e' stata scoperta a Gela dalla Squadra Mobile di Caltanissetta che ha eseguito la scorsa notte 28 arresti nell'operazione "Inferis". Blitz antimafia contro il clan Rinzivillo di Gela, 37 arresti. Segnale questo di come la Stidda stia evolvendosi in una "Mafia silente" e "mercatista", dalla spiccata vocazione imprenditoriale. Uno dei giovani finiti in carcere per la notte dei fuochi, per la strage che nel novembre 90 fece otto morti. Nei quartieri periferici di Gela, degradati dal punto di vista economico, sociale, ambientale, morale, culturale, Aurelio Cavallo – brutale capo del locale clan – ha buon gioco nell’ingaggiare i ragazzini, regalando a ciascuno di essi un ciclomotore. Sette le misure di custodia cautelare eseguite in nottata, quattro delle quali in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di firma. Gaetano Giordano, 55 anni, commerciante che aveva sfidato la mafia di Gela, è stato assassinato ieri sera, sotto casa, a colpi di pistola, un quarto d' ora prima delle nove. Un' altra vittima fra i commercianti che hanno "osato" dire di no alle cosche. Gli avvocati: "Ha mostrato segni di pentimento" Nella mappa della criminalità organizzata della cittadina esiste una terza entità criminosa, costituita dal gruppo Alferi, si tratta di un’associazione armata che la squadra mobile di Caltanissetta ha annientato, arrestando durante la notte, 28 persone in esecuzione di altrettanti ordini di custodia cautelare, di cui 24 in carcere e 4 ai domiciliari. La mafia gelese al forum di Firenze A Gela, la mafia ha controllato per diversi anni un territorio complesso e ricco di contraddizioni: dalla prosperità promessa dal “sogno” industriale alla deriva economico-sociale, fatta di disoccupazione ed evidente disagio. E i commercianti gelesi, alcuni almeno, avevano ripreso coraggio, si era rotto il muro dell' omertà. Il "Clan dello Scarpone" dell'Agesci Gela 4 vi da il benvenuto nella sua pagina ufficiale. Un uomo messo fuori confidenza che punge altri uomini diventa "stidda" [...] C'è stata una rottura perché in alcuni paesi si sono create due famiglie. La stidda è un'organizzazione criminale italiana di tipo mafioso, che opera in prevalenza in Sicilia, in particolare nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania e Ragusa. Hanno percorso alcuni chilometri, poi si sono immessi in una stradina semibuia, accanto un viale, dove si trova l' abitazione della famiglia Giordano. I killer hanno voluto "punire" Giordano ma, nei piani delle cosche, quest' omicidio rappresenta anche un' intimidazione rivolta a tutti i commercianti e forse anche una risposta all' operazione dei carabinieri che un mese fa hanno arrestato 50 esattori delle bande del pizzo. Venne scoperto infatti il libro mastro delle estorsioni, con il nome dei commercianti taglieggiati, le cifre versate e i picciotti incaricati di riscuotere le somme. Ciò comporta una più scarsa efficacia d'azione rispetto a Cosa nostra, minore interesse all'infiltrazione, maggiore facilità di controllo da parte dello Stato e maggiore circoscrizione del territorio oggetto di attività. Registrazione video della conferenza stampa dal titolo "Mafia: blitz a Gela contro il clan Rinzivillo: 37 arresti" che si è tenuta a Roma mercoledì 4 ottobre 2017 alle 11:30. L'imprenditore, infatti, aveva denunciato tre mafiosi del clan Iannì-Cavallo, capeggiati da Paolello Orazio, che diverrà mandante insieme a Di Giacomo del suo omicidio. Orazio Paolello era stato condannato per cinque stragi e 41 omicidi. Corse di cavalli clandestine a Gela, 11 imputati Operazione Helianthus, corse clandestine di cavalli in Calabria Catania, corse clandestine, 2 cavalli sequestrati e 16mila euro di sanzione Febbre da cavallo, 17 condanne e confisca cavalli Siracusa, corsa clandestina di cavalli su facebook Il giovane gelese di 32 anni, Pellegrino Gianluca è stato arrestato e dovrà rispondere per associazione di tipo mafioso- […] Gela, furto in gioielleria con “cavallo di ritorno”, arresti . Nessun dubbio sulla pista del racket. Gela, da boss ad autore di testi teatrali 15 Settembre 2012 Costretto al carcere a vita dopo una breve, ma violenta, militanza tra le fila dei clan locali che gli ha segnato l’esistenza. La stidda è rappresentata dai clan Cavallo e Fiorisi di Gela e dal clan Sanfilippo di Mazzarino. Il conflitto si estese anche a Niscemi e Mazzarino[8][9] e si allargò nella provincia di Agrigento (specialmente a Racalmuto, Palma di Montechiaro, Canicattì e Porto Empedocle), dove bande di fuoriusciti si armarono contro le cosche locali per il controllo degli affari illeciti e, nel giro di tre anni, vi furono più di trecento omicidi nella zona[10], che culminarono nella cosiddetta «strage di Porto Empedocle» (4 luglio 1990), in cui vennero trucidati tre mafiosi e feriti altri tre dal clan stiddaro dei Grassonelli[11]. Poi, la fuga. Benché le sue origini siano da localizzare nella zona del nisseno e dell'agrigentino, negli ultimi decenni ha avuto un rapido sviluppo che ha interessato numerosi comuni della Sicilia meridionale. Sul territorio, cosa nostra conserva la tradizionale suddivisione in quattro mandamenti, sui quali insistono complessivamente tredici famiglie, mentre i clan stiddari (CAVALLO e FIORISI di Gela e SANFILIPPO di Mazzarino) manterrebbero la propria influenza nell’area compresa tra i Comuni di Gela… Quattordici anni dopo - Corriere del Mezzogiorno, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stidda&oldid=117383157, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Un'altra tesi vede l'origine del termine Stidda nella "Madonna della stella", santa patrona del comune di. Il figlio Massimo, 20 anni, che gli sedeva accanto nell' auto, è stato ferito: un proiettile lo ha colpito ad un braccio, le sue condizioni non sono gravi. Arrestate 10 persone. GELA - Aveva denunciato il racket del pizzo, le bande che taglieggiavano i suoi negozi di profumeria. Avevano riorganizzato il clan Emmanuello dedito a estorsioni e a traffico di stupefacenti i 16 soggetti raggiunti da custodia cautelare, attraverso l’operazione Falco, eseguita dalla Squadra mobile di Caltanissetta in collaborazione con il commissariato di Gela. [...] A Gela [Giuseppe Madonia] aveva affiliato a Cosa nostra Salvatore Polara [...]; man mano qualcuno se lo sono affiliato, a qualcuno hanno fatto la guerra»[2]; la faida iniziò con l'uccisione degli stiddari Salvatore Lauretta e Orazio Coccomini, uomini di Iocolano, ed in seguito i clan stiddari e mafiosi assoldarono numerosi minorenni come killer[3][4][5]: tra il 1987 e il 1990 avvennero oltre cento omicidi nella sola Gela, che culminarono nella cosiddetta «strage di Gela» (27 novembre 1990), in cui tre agguati scattati simultaneamente in diversi punti della città provocarono otto morti e undici feriti[6][7].
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